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Cos’è lo Smarter Working

È sotto agli occhi di tutti: il mondo del lavoro sta cambiando rapidamente. Le esigenze si evolvono, e con loro dovrebbe cambiare anche il modo di affrontarle.

Da qualche tempo in particolare si parla di Smarter Working, una filosofia aziendale sviluppata da Plantronics, multinazionale americana leader in soluzioni audio d’avanguardia per la comunicazione. Oltre ad essere un importante vettore per il marketing di questa azienda, questo nuovo approccio può essere utile e offrire spunti anche ad altre realtà.

Cos’è lo Smarter Working?

Per Smarter Working si intende l’offrire alle persone più libertà e flessibilità su come, quando e dove lavorare. Inoltre, è anche una concezione del lavoro legata all’aumento della collaborazione, della soddisfazione e della produttività.

Qui potete vedere un video che presenta questo approccio.

I punti chiave di questa concezione sono mobilità, approccio collaborativo e responsabilizzazione dei collaboratori.

Il tutto viene inoltre sintetizzato nelle “tre B” dello Smarter Working:

  • Bricks, vale a dire l’evoluzione dello spazio lavorativo;
  • Bytes, cioè implementazione della tecnologia e degli strumenti ITC adatti alle nuove esigenze;
  • Behaviour, ovvero le nuove modalità di gestione dei collaboratori.

I vantaggi di questo approccio

La nuova visione di Plantronics si inserisce in uno sviluppo che vede le tecnologie di comunicazione personali avvicinarsi sempre di più al livello professionale, per favorire non solo la nascita di nuovi stili lavorativi, semplificando le comunicazioni negli ambienti di lavoro, ma anche politiche di work-life balance che possano, in definitiva, migliorare la vita di tutti. Si pensi alle esigenze dei professionisti che svolgono il loro lavoro spostandosi – non per forza stando otto ore in ufficio -, al telelavoro, ai dipendenti che all’interno di un’azienda necessitano di muoversi e di confrontarsi liberamente e condividere opinioni e strategie.

Secondo uno studio indipendente promosso dalla Plantronics (Plantronics Leesman Index Study 2011), l’applicazione dello Smarter Working porta a una riduzione del 30% nei costi immobiliari, una diminuzione del 60% nell’assenteismo, un aumento del 20% di soddisfazione del personale e dei clienti.

La situazione in Italia

Ma come può essere l’impatto dello Smarter Working in Italia? A tal proposito si è costituito presso il Politecnico di Milano l’Osservatorio Smart Working che si propone come punto di riferimento per lo sviluppo della cultura dell’innovazione e come supporto ai principali decisori aziendali – Responsabili dei Sistemi Informativi (CIO), Responsabili delle Risorse Umane e Facility Manager – nella definizione di nuovi modelli e spazi di lavoro nelle imprese italiane.

Alcune criticità di questo approccio potrebbero comunque comparire: il rischio della troppa flessibilità e della costante raggiungibilità potrebbe portare al troppo lavoro, al rischio di non staccare mai. La cultura aziendale è quindi quello che fa la differenza, non tanto la legislatura o la tecnologia.

Rimane comunque il fatto che la tecnologia resta uno strumento potente al servizio delle persone, le quali sono la chiave dello Smarter Working. Dare ai propri collaboratori gli strumenti giusti, lo spazio giusto e la fiducia necessaria, insieme alla libertà di scegliere come lavorare, può portare a grandi risultati.

Se siete interessati allo Smarter Working, ecco infine 10 Consigli per creare un Ufficio Smarter Working, direttamente dall’esperienza di Philip Vanhoutte, Vice Presidente di Plantronics e ideatore di questo approccio.

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