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Le prime manovre di soccorso per affrontare le emergenze

Nonostante l’informazione sia ampiamente diffusa e la prevenzione sia un obiettivo consolidato per aziende, istituzioni e cittadini, troppo spesso ancora oggi si verificano, soprattutto nei luoghi pubblici, situazioni drammatiche, che spesso sfociano in tragedia.

Sarebbe sufficiente che la maggior parte della popolazione conoscesse alcune basilari regole di pronto soccorso per evitare spiacevoli momenti di paura e ansia e addirittura per salvare centinaia di vite ogni anno.

Facilitare le operazioni di soccorso

La regola numero uno è naturalmente quella di facilitare il più possibile le operazioni di soccorso da parte di operatori qualificati che possono essere chiamati in Italia digitando il numero gratuito 118 e da qualunque parte d’Europa digitando il numero gratuito 112.

La tempestività deve essere un obbligo: se si è in dubbio sulle reali condizioni della persona in difficoltà è mille volte da preferire una chiamata superflua a una chiamata effettuata troppo tardi, come tristemente accaduto nel caso del piccolo soffocato da un panino in un centro commerciale alle porte di Roma pochi mesi fa.

Fondamentale risulta non perdere la calma e mantenere il sangue freddo necessario per evitare azioni inconsulte che possono rivelarsi nocive per la salute della persona in difficoltà.

Prime regole in un momento d’emergenza

La manovra più importante è conosciuta come BLS, ovvero Basic Life Support.

Si tratta dell’insieme di manovre primarie che possono essere fondamentali per salvare la vita di un infortunato perché consistono nel supportare le funzioni vitali dell’individuo, cioè la respirazione e le funzioni cardiache.

Il primo passo consiste nel verificare lo stato di coscienza del soggetto che stiamo tentando di soccorrere. Se l’individuo si trova in uno stato di incoscienza e non reagisce ai nostri stimoli è opportuno procedere con le operazioni di rianimazione.

Dopo aver steso il soggetto in posizione supina con il torace scoperto si dovrà tentare di rimuovere qualunque cosa possa essere di ostruzione alle vie respiratorie (con le mani se si tratta di un pezzo di cibo o di un oggetto, inclinandogli la testa di lato se si tratta di acqua o altri liquidi in caso di annegamento).

Dopodiché, dopo aver effettuato l’iperestensione della testa per evitare il soffocamento con la lingua, si valuta se il soggetto respira, tossisce o effettua movimenti che facciano pensare a una riattivazione della respirazione.

In caso contrario si procede con la rianimazione cardiopolmonare che avverrà attraverso due operazioni: la respirazione bocca a bocca il massaggio cardiaco.

Respirazione bocca a bocca e massaggio cardiaco

Dopo aver chiuso le narici dell’infortunato con una mano, inspirare profondamente posando la propria bocca sulla bocca del soggetto, immettendo lentamente l’aria nella bocca del paziente in modo da spingerla nei polmoni, facendo sì che l’insufflazione duri circa due secondi. Dopo circa cinque secondi, cioè dopo aver atteso che il torace del soggetto si sia gonfiato e che l’aria sia stata espirata, si ripeta l’operazione.

Contemporaneamente, ogni cinque insufflazioni, è opportuno iniziare il massaggio cardiaco: per iniziare è necessario colpire la parte sinistra del torace con un pugno secco, successivamente si provveda a premere verso il basso con le braccia tese, appoggiando le mani una sull’altra sullo sterno, scaricando il proprio peso sull’individuo che si sta soccorrendo.

Per quanto tempo continuare con la rianimazione? Fino al sopraggiungere dei soccorsi o fino a quando la vittima non avrà ripreso coscienza.

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