Gestire le risorse umane in autonomia può comportare dei rischi più o meno evidenti per le aziende. In uno scenario produttivo dominato dalla fluidità dei rapporti di lavoro, infatti, prendersi carico di tutte le fasi di selezione e gestione del personale non è in numerosi casi la soluzione ottimale per le esigenze di numerosi tipi di attività.

La fase di ricerca

Qual è l’esigenza primaria di qualsiasi attività abbia bisogno di nuove energie da impiegare nei propri obiettivi di business? Il primo step nella gestione del personale è la ricerca, ossia il processo in cui il datore di lavoro cerca persone potenzialmente adatte alle posizioni disponibili.

Qual è il rischio in questa fase? Innanzitutto, l’azienda potrebbe non essere in grado di cercare efficacemente la risorsa da inserire in organico. Trovare persone adatte a certi ruoli, infatti, richiede una conoscenza non indifferente in merito ai portali digitali e alle competenze generali di recruiting, talvolta non presenti in aziende di piccole e medie dimensioni.

La fase di selezione

Non è finita qui: una volta individuato un gruppo di potenziali candidati, è necessario effettuare un’opera di selezione e screening per trovare le persone realmente adatte al ruolo. Valutare curricula, precedenti esperienze ed attitudini personali non è un task immediato, ed ancora una volta il rischio sostanziale è che l’azienda sprechi troppe risorse gestionali ed economiche in un processo del quale non possiede le competenze base.

La fase di gestione

All’interno delle 7 fasi nella gestione delle risorse umane, ciò che avviene dopo l’assunzione è probabilmente la fase più densa di sfide e critica. L’outsourcing del personale alle aziende ha valore soprattutto in relazione alla diminuzione del carico gestionale ed amministrativo subentrato nel momento in cui un nuovo membro del team viene assunto.

Il rischio per le aziende che si prendono carico di questa fase è quello di non saper gestire in maniera ottimale la nuova risorsa durante lo sviluppo e la ritenzione. Un’azienda che esternalizza assunzioni e gestione del personale allontana qualsiasi potenziale criticità ed aumenta la produttività.

La fase di uscita

In una realtà produttiva in cui ciascuna collaborazione è soggetta a fluttuazioni di mercato e soggettive, è necessario considerare l’eventualità che un collaboratore possa rinunciare alla sua posizione o che le esigenze della propria attività richiedano una ristrutturazione, e in taluni casi prevedano licenziamenti.

La fase di uscita crea spesso problemi legali per le aziende che non sono in grado di gestire in autonomia i problemi inerenti la fine della collaborazione e le esigenze del lavoratore in questione. È ancora una volta l’apporto esterno di un’azienda come La Meridiana che consente di risparmiare tempo, risorse e raggiungere più velocemente i propri obiettivi.