Da diversi anni, il mondo del business sta attraversando un momento di profonda transizione, più conosciuto come “la quarta rivoluzione industriale”.

All’inizio del 2016, l’argomento è stato affrontato al World Economic Forum: il dibattito ha portato alla luce le conseguenze di questo processo di cambiamento, dando ufficialmente il benvenuto all’era dell’industria 4.0.

Si tratta, a tutti gli effetti, di un fenomeno che porterà le industrie a focalizzarsi su processi automatizzati e interconnessi. Ci sono dei rischi e dei vantaggi: la cattiva notizia è che si prevede la perdita di oltre 5 milioni di posti di lavoro, quella buona è da ricondursi allo sviluppo della cosiddetta Smart Manufacturing, ovvero l’adozione di tecnologie digitali capaci di aumentare l’interconnessione e la cooperazione tra le risorse.

Come è nata la quarta rivoluzione industriale?

Questo processo di cambiamento è strettamente collegato alla nascita e alla diffusione dell’informatica, uno strumento che è stato il fulcro della terza rivoluzione, ovvero l’era digitale. Il lavoro è cambiato e sta cambiando, e in questo momento, in cui la quarta rivoluzione industriale è ancora in corso, si sta cercando di capire quali figure professionali diventeranno le risorse principali per le aziende, e quali mansioni, invece, scompariranno.

Già adesso, strumenti tecnologici come il cloud stanno enormemente influenzando le dinamiche aziendali e si prevede che continueranno a farlo anche nei prossimi tre anni. La trasmigrazione delle figure professionali ha già assunto grosse proporzioni; tuttavia, per il momento, perdite e aggiunte si bilanciano.

La Smart Manufacturing ha causato perdite di posti di lavoro soprattutto nelle aree dell’amministrazione e della produzione, compensando però con l’aumento della richiesta per professionisti del settore finanziario, del management, dell’informatica e dell’ingegneria.

In Italia, la quarta rivoluzione industriale si sta svolgendo con un po’ di ritardo rispetto ad altri Paesi, ma c’è da dire che sul nostro territorio la partita dei posti di lavoro attualmente è in pareggio: 200 mila posti persi e altrettanti creati. Ciò significa che, nonostante una politica un po’ impacciata nei confronti dello sviluppo di un’industria intelligente, i cambiamenti stanno avvenendo in modo più equilibrato, consentendo sia alle aziende che ai lavoratori di mettersi al passo con i tempi.

Il Gruppo La Meridiana lavora da oltre dieci anni nell’ambito della fornitura di servizi in Outsourcing, sia dal punto di vista della coordinazione delle risorse umane, sia per quanto riguarda la somministrazione di nuove soluzioni tecnologiche.

Sappiamo che le aziende, in questo momento, oltre a dover occuparsi della gestione del proprio percorso di crescita, devono focalizzare la propria attenzione anche sui cambiamenti del mondo del lavoro.

La nostra attività consiste principalmente nel sollevare i nostri clienti dal carico di diverse responsabilità nell’ambito del business management; collaboriamo anche attivamente nella ricerca di una nuova organizzazione aziendale volta a favorire lo sviluppo di un progetto che sia coerente con la realtà attuale.

Operiamo in settori, come quello alberghiero e logistico, che più di altri necessitano di supporto per creare la giusta interconnessione e cooperazione tra le risorse.

Lavoriamo con impegno per mantenere noi e i nostri clienti sempre aggiornati, con la certezza che il successo passi innanzitutto dalla dedizione al lavoro e dalla voglia di arrivare in alto.