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Che tipo di leader sei?

In ogni gruppo – dalla famiglia al gruppo di amici, al lavoro – esistono una o più persone che rivestono il ruolo di leader. Il termine deriva dal verbo inglese “to lead”, cioè condurre, guidare.

Una definizione di leadership

La leadership si può definire come l'”interazione di coloro che in una realtà strutturata occupano la posizione più elevata, altrimenti detti leader, col resto del gruppo”. Dal momento però che l’influenza sociale è comunque sempre un processo reciproco, quello che caratterizza i leader è che possono influenzare gli altri nel gruppo più di quanto siano influenzati loro stessi.

La leadership secondo Goleman

In base alla personalità del leader e all’ambiente in cui esso opera, si possono distinguere diversi stili di leadership. Innumerevoli sono gli studi di psicologia del lavoro sull’argomento, ma in questa sede ci pare interessante soffermarci sulla classificazione di Goleman – psicologo, scrittore e giornalista statunitense la cui opera principale è “Intelligenza emotiva” (1995).

Secondo Goleman, per essere un buon leader non bastano le capacità intellettuali: egli deve saper creare risonanza, diffondere emozioni e saperle gestire. La risonanza è quindi la capacità del leader di orientare le emozioni del gruppo in senso positivo, facendo emergere il meglio di ciascuno, motivando le persone e permettendo al gruppo di muoversi all’unisono con l’energia del capo. Goleman spiega come si possa creare risonanza in sei diverse maniere, che portano poi a sei diversi stili di leadership.

Sei stili di leadership

  1. Il leader visionario è un leader che crede nella sua vision e riesce a spostare il gruppo verso un sogno comune: è empatico, ispira il gruppo, spiega come e perché gli sforzi della gente contribuiscono al sogno. Questo stile è utile soprattutto nei momenti nei quali l’azienda è chiamata ad affrontare cambiamenti radicali o quando è necessaria una direzione chiara.
  2. Il leader formatore è un leader che ascolta, consiglia, incoraggia, delega, aiuta i singoli individui del gruppo a riconoscere i propri punti di forza e di debolezza e collega i loro desideri agli obiettivi aziendali. È questo uno stile di leadership particolarmente utile a motivare gli altri e a migliorare le prestazioni con la costruzione di capacità a lungo termine.
  3. Il leader affiliato è un leader che mira a creare armonia, a risolvere conflitti e problemi puntando sull’amicizia e sul morale. Questo stile è particolarmente utile per rafforzare connessioni, in periodi di forte stress o in caso di spaccature nel gruppo.
  4. Il leader democratico è un leader che punta ad ottenere collaborazione, che sa ascoltare e favorisce il lavoro di gruppo. È uno stile di leadership, questo, che cerca di ottenere partecipazione e sfrutta gli input provenienti dal gruppo stesso.
  5. Il leader regolatore del ritmo è un leader impaziente, particolarmente stimolato al successo, orientato a raggiungere determinati risultati e numeri a discapito della collaborazione. Risulta efficace, per brevi periodi, nel settore delle vendite e con un team motivato e competente.
  6. Il leader comandante è un leader capo, che impartisce ordini, verifica e controlla le attività. E’ minaccioso, crea dissonanze. Questo stile può risultare utile in periodi di grave crisi, di cambiamenti radicali o in periodi nei quali occorre risolvere urgentemente dei problemi. Utilizzato soprattutto in ambiente militare.

Questi ultimi due stili di leadership sono quelli più autoritari, utili solo per periodi brevi e in situazioni del tutto particolari.

Secondo Goleman un leader è veramente valido quando è elastico e in grado di cambiare lo stile a seconda della situazione e delle circostanze, costruendo un clima di fiducia all’interno dell’organizzazione.

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