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Inbound marketing: come promuoverlo e perché

Partiamo da un presupposto: nel mercato odierno è importante che le aziende si distinguano dalla massa e che esse siano pronte a catturare l’attenzione dei possibili futuri clienti, anche e soprattutto tramite le nuove possibilità offerte da internet.

Che cos’è l’Inbound marketing?

Proprio a tal proposito si parla di Inbound marketing: coniato dal team della compagnia di marketing HubSpot , il termine indica l’insieme delle tecniche da utilizzare per “farsi trovare dai clienti” ; si contrappone quindi all’Outbound marketing che punta al contrario a “comprare l’attenzione dei clienti” attraverso i media pubblicitari tradizionali (stampa, radio, tv, affissioni, etc.).

L’inbound marketing sfrutta tre strumenti per raggiungere gli obiettivi:

  1. Contenuti di valore: sono il punto chiave dell’intera strategia. Sul sito internet devono esserci informazioni utili ed interessanti al fine di catalizzare l’attenzione dei potenziali clienti.
  2. SEO (Search Engine Optimisation): il sito deve essere progettato e costruito al fine di massimizzare il posizionamento nei motori di ricerca; è il punto di partenza del processo di commercializzazione.
  3. Social media: sono particolarmente efficaci per accelerare la diffusione virale di un contenuto e aumentare di conseguenza il traffico verso il sito di origine del contenuto. Si possono utilizzare Facebook, Linkedin, Pinterest, Intagram, Foursquare, ma anche blog e forum.

Le 4 fasi del marketing

Le quattro fasi del marketing da rispettare per ottenere visitatori, potenziali contatti e quindi clienti sono:

  1. Attirare: cioè la capacità di essere trovati su Internet attraverso le parole chiave che i potenziali clienti cercano sui motori di ricerca e l’essere presenti sui social in forma attiva.
  2. Convertire: cioè capire cosa fanno i potenziali clienti una volta arrivati sul sito web e soddisfare il loro interesse. In questo passo i visitatori si convertono in possibili contatti: è necessario quindi raccogliere dati su di essi dando qualcosa in cambio (guide di valutazione, consigli pratici, ebooks..).
  3. Chiudere.  Qui i contatti diventano veri e propri clienti. L’affare è fatto!
  4. Deliziare. I clienti, una volta  diventati tali, devono essere mantenuti. Possono essere utili in questo senso strumenti come offerte specifiche, canali di comunicazione preferenziali ecc. Non dimenticate che clienti soddisfatti diventano fantastici promotori per il proprio business!

I vantaggi

Rispetto al marketing tradizionale, l’inbound marketing ha due grandi vantaggi:

  • Costa meno: con l’inbound marketing non è necessario comprare spazi pubblicitari, acquisire liste di e-mail, commissionare materiale cartaceo, affittare enormi padiglioni nelle fiere… Piuttosto, bisogna creare buoni contenuti e discuterne: su blog, account Facebook o Twitter etc.
  • Migliore targetizzazione: con l’inbound marketing si raggiunge una utenza specifica, la quale dimostra interesse verso i contenuti trasmessi e che quindi è interessata ai prodotti dell’azienda.

Il punto chiave è quindi quello di intercettare l’interesse e le necessità dei potenziali clienti, creare contenuti adatti e di qualità e mantenere la relazione in un’ottica di conservazione a lungo termine.

 

 

 

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