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Residenza Sanitaria Assistenziale (RSA): cos’è e come funziona

Anche in ambito socio-sanitario si possono incontrare sigle particolari, come per esempio “RSA“. Cosa significa? Questo acronimo sta per Residenza Sanitaria Assistenziale.

Di cosa si tratta

La residenza sanitaria assistenziale è una struttura non ospedaliera, ma comunque a impronta sanitaria, che ospita per un periodo variabile (da poche settimane al tempo indeterminato) persone non autosufficienti, che non possono essere assistite in casa e che necessitano di specifiche cure mediche.

Si distingue dall’ospedale e dalla casa di cura, i quali sono rivolti a pazienti sofferenti di una patologia acuta, e dalla casa di riposo, che è destinata ad anziani almeno parzialmente autosufficienti. Qui potete trovare una classificazione dei diversi tipi di case per anziani.

Secondo la normativa nazionale, la RSA deve offrire agli ospiti:

  • una sistemazione residenziale con un’impronta il più possibile domestica, stimolando al tempo stesso la socializzazione tra gli ospiti
  • tutti gli interventi medici, infermieristici e riabilitativi necessari a prevenire e curare le malattie croniche e le loro eventuali riacutizzazioni
  • un’assistenza individualizzata, orientata alla tutela e al miglioramento dei livelli di autonomia, al mantenimento degli interessi personali e alla promozione del benessere.

Come è organizzata

L’unità di base delle RSA è il modulo o nucleo, composto da 20-25 posti per gli anziani non au­tosufficienti e da 10-15 posti (secondo la gravità dei pazienti) per disabili fisici, psichici e senso­riali, utilizzando in maniera flessibile gli stessi spazi edilizi. La capacità ricettiva totale può variare da 20 a 120 posti. Un quarto dei moduli disponibili va riservato alle demenze.
Inoltre, alcune RSA dispongono di un “Nucleo Alzheimer“, cioè di un’area dedicata a soggetti con disturbi cognitivi e del comportamento.

In base alle loro condizioni psico-fisiche, sono quindi ospiti delle RSA:

– anziani non autosufficienti (in media 4 mo­duli da 20-25 soggetti, fino ad un massimo di 6 moduli);

– disabili fisici, psichici e sensoriali (in media 2 moduli, massimo 3 da 10-15 soggetti).

Esistono molti modelli diversi di RSA, variabili soprattutto in base alla regione, così come variano anche gli standard assistenziali. In base però alle indicazioni generali del Ministero della Salute, le RSA vengono realizzate preferibilmente all’interno del tessuto urbano esistente, in zone ben collegate coi mezzi pubblici.

Le RSA possono inoltre essere pubbliche (del Comune o della Asl), private convenzionate o completamente private. Nella stessa struttura possono esserci sia posti letto in convenzione, sia privati.

Per richiedere l’accesso ad una RSA pubblica o convenzionata è necessario rivolgersi alla Asl o al servizio sociale del quartiere di residenza, per avere riconosciuta la condizione di non autosufficienza. Le spese, stabilite dagli enti che gestiscono le residenze sanitarie assistenziali in accordo con il Comune, sono in parte a carico del Servizio Sanitario Nazionale, in parte a carico del Comune e in parte a carico dell’utente e della sua famiglia, a seconda del reddito.

Chi ci lavora

Le figure principali che lavorano nelle RSA sono:

  • il responsabile sanitario della struttura che ha compiti di coordinamento
  • il medico di medicina generale che assicura l’assistenza medica
  • l’infermiere professionale
  • l’assistente domiciliare e dei servizi tutelari per l’assistenza alla persona
  • ci possono essere fisioterapisti, terapisti occupazionali e animatori
  • altre figure professionali sanitarie (fisiatra, geriatra, psicologo ecc.) possono essere messe a disposizione dalla ASL.

Vista quindi la complessità di queste realtà diventa molto importante trovare personale socio-sanitario adatto. Un’opzione può essere quindi quella di affidarsi all’esperienza di specialisti nel settore dell’esternalizzazione di personale, la quale garantisce vantaggi in termini economici e organizzativi.

There is 1 comment .

Bambina Derocco —

Spero Di trovare lavoro presto grazie

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