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La meritocrazia nel mercato del lavoro

Si sente spesso parlare di merito e meritocrazia nel mercato del lavoro. Cosa si nasconde dietro questi due semplici termini? La parola meritocrazia fu usata per la prima volta dall’autore Michael Young nel suo saggio “Rise of the Meritocracy”. Si allude ad un sistema di governo basato sull’intelligenza e sugli sforzi prodotti da ciascun individuo.

Se applicato al mondo del lavoro, il termine meritocrazia indica semplicemente un sistema in cui l’accesso al mercato del lavoro, i guadagni e l’avanzamento professionale sono commisurati alle proprie capacità reali, al cosiddetto “merito”. Un sistema che, in definitiva, promuove gli individui secondo regole “giuste” e non lascia spazio a nepotismi, comportamenti illegali ed inefficienti.

In questa interessante presentazione del Forum sulla Meritocrazia, si indagano alcuni elementi chiave nella percezione della meritocrazia in Italia. L’indagine rivela alcuni tratti dell’opinione pubblica su temi quali l’introduzione di criteri di valutazione aziendali, il valore dell’anzianità, la preferenza verso i lavoratori italiani etc. 


Ecco alcuni dei punti più interessanti.

Criteri aziendali nello stato?

Agli intervistati è stato chiesto se sono favorevoli o meno all’introduzione di criteri aziendali nella valutazione dei dipendenti statali. Questo tema è fonte di dibattito fra chi crede che la produttività della macchina statale non sia sufficiente e chi, invece, lamenta condizioni di lavoro non all’altezza delle aspettative. Più del 70% si mostra favorevole.

L’anzianità è un valore?

Cosa conta di più, anzianità o merito? Quale dei due fattori dovrebbe essere di primaria importanza nell’economia delle promozioni e dell’avanzamento professionale? Non c’è dubbio per gli intervistati, che manifestano una netta preferenza per i criteri di merito (più dell’80%). Inutile negare, tuttavia, quanto l’anzianità impatti il mercato del lavoro reale, sia formalmente che informalmente.

Gli italiani prima di tutto?

I risultati si spaccano in due quando la domanda riguarda un punto molto sensibile all’interno della società italiana: “A parità di condizioni, dovrebbero avere la precedenza gli italiani?” Questo punto è al centro del dibattito politico da anni e vede una netta scissione fra coloro che sostengono che l’immigrazione danneggi l’occupazione e chi invece la considera una risorsa fondamentale per l’Italia.

Competenza o familiarità?

È difficile credere che il risultato del sondaggio rispecchi ciò che avviene effettivamente. “Assumeresti un collaboratore fra le tue conoscenze o un professionista selezionato da esterni?”. Quasi il 70% degli intervistati si dichiara infatti a favore delle competenze, seppur sia palese come gran parte del mercato del lavoro si muova al di fuori dei canali istituzionali e passi per conoscenze e legami personali diretti.

Un paese meritocratico?

L’indagine del Forum per la Meritocrazia mostra con chiarezza quanto l’attuale panorama del mondo del lavoro sia attraversato da correnti contrapposte. L’opinione pubblica si spacca in due su questioni cruciali: può questo paese fare dei passi avanti verso la meritocrazia?

 

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