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Lunga vita all’outsourcing: un settore che non muore mai

lunga vita all outsourcing

Il mondo senza outsourcing è difficile da immaginare, oggi. L’outsourcing moderno è il risultato di una tendenza in voga sin dagli anni ’80. Lo scopo principale dell’outsourcing era, in passato, la riduzione dei costi. Si sono poi aggiunti lo sviluppo delle competenze  e il raggiungimento di una migliore efficienza complessiva.

Breve storia delle pratiche outsourcing

Le radici dell’outsourcing affondano in tempi antichi. Il punto di partenza è stato l’emergere della divisione del lavoro. Dopo la rivoluzione neolitica, lo sviluppo dell’agricoltura e dei vari mestieri portarono alla nascita delle città. Qui, gli abitanti potevano prosperare grazie alla divisione commerciale del lavoro e alle attività specializzate. Ciò, a sua volta, ha migliorato il livello tecnico e la qualità dei prodotti e ha portato a future rivoluzioni industriali.

Da notare il risultato principale di questa pre-esternalizzazione: la specializzazione o il raggiungimento dell’eccellenza in un particolare mestiere. Contemporaneamente, come accade sempre, le persone cercavano l’efficienza per battere la concorrenza, e la specializzazione veniva approfondita costantemente, soprattutto per risparmiare sui costi di formazione.

Il filosofo greco Senofonte scrisse, nel IV secolo a.C.:

Ci sono posti in cui un uomo si guadagna da vivere semplicemente rammendando le scarpe, un altro tagliandole, un altro semplicemente cucendo insieme le tomaie, mentre c’è un altro che non esegue nessuna di queste operazioni, ma assembla le parti.

Ciò indica un’altra tendenza di pre outsourcing, ovvero l’utilizzo di manodopera poco qualificata (cioè a buon mercato) per ottenere efficienza e vantaggio competitivo.

La Storia continua…

D’altra parte, per tutelare la specializzazione e la posizione commerciale, dalle corporazioni medievali alle corporazioni dell’Ottocento e dell’inizio del Novecento, le aziende iniziarono a incapsulare e controllare ogni piccola specializzazione necessaria alla produzione.

Ciò includeva la fornitura di materie prime, la produzione di strumenti, risorse umane, servizi legali e altro ancora, diventando di fatto organizzazioni integrate verticalmente. Grazie alle rivoluzioni industriali e alle innovazioni tecnologiche, nonché all’aiuto dei governi attraverso la legislazione antitrust, l’ambiente competitivo è stato preservato.

L’Outsourcing moderno

Poiché le aziende hanno dovuto continuare a competere, India e Cina hanno iniziato a offrire ampi pool di manodopera a basso costo, ma non qualificata, a partire dagli anni ’80.

L’era dell’outsourcing moderno era iniziata. Le società statunitensi, europee e le multinazionali avevano così la possibilità di risparmiare. Ma avevano comunque bisogno di fornire formazione specializzante, esperienza in tecnologia e supervisione gestionale alle società di outsourcing locali o ai propri captive center.

L’enorme differenza nel costo del lavoro giustificava abbastanza un tale investimento. Partendo inizialmente dall’outsourcing della produzione, lo sviluppo di Internet alla fine degli anni ’90 ha creato una porta anche per l’outsourcing dei servizi impiegatizi.

Le controversie

A questo punto, inizia un’enorme ondata di critiche sull’outsourcing, in quanto attività associata a massicce perdite di posti di lavoro. Tuttavia, la perdita di posti di lavoro dovuta ai progressi della tecnologia e dell’innovazione è sempre esistita. Chi ricorda, oggi, professioni come una sveglia umana?

Secondo recenti statistiche, l’automazione robotica taglierà fino a 800 milioni di posti di lavoro in tutto il mondo entro il 2030, molto più di quanto si possa attribuire all’outsourcing.

Ad un certo punto, dunque, la parola “outsourcing” è diventata quasi un nemico pubblico, una specie di maledizione.

L’evoluzione

Nonostante tutto, nel corso degli anni, le società di outsourcing e l’enorme pool dei loro dipendenti hanno acquisito le migliori competenze. Non si trattava più di semplice manodopera a basso costo, ma di una vera e propria strategia aziendale volta all’innovazione.

L’esperienza specializzata offerta dai fornitori outsourcing ha pian piano sostituito la riduzione dei costi come uno dei fattori più importanti per l’esternalizzazione.

Inoltre, i fornitori hanno sviluppato e adottato anche nuovi modelli di servizi, iniziando ad offrire modelli di business innovativi che includono la condivisione del rischio e la compensazione basata sull’output e persino sui risultati.

Conclusioni

Il fenomeno dell’outsourcing è apparso come risposta ad un’esigenza di riduzione dei costi. Dopo 30 anni di sviluppo del settore, ci troviamo di fronte a una situazione in cui gli outsourcer sono diventati specialisti a tutti gli effetti nelle loro aree di competenza.

Oggi osserviamo una seconda fase dell’esternalizzazione.

È ancora conveniente esternalizzare anche se il vantaggio in termini di costi si è ridotto rispetto alla prima fase. Il vantaggio incrementale dell’outsourcing moderno è il patrimonio di conoscenze, che permette all’azienda che esternalizza di acquisire anche competenze di qualità da un ampio pool di professionisti.

Grazie all’Outsourcing, è stato ed è possibile ottenere una migliore efficienza dei servizi professionali, con meno soldi. Il vantaggio principale dell’outsourcing sta evolvendo dalla riduzione dei costi all’ottimizzazione dei processi e della manodopera. Ciò continuerà a rappresentare una delle componenti più importanti della strategia aziendale per i decenni a venire.

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Lunga vita all’Outsourcing!

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