La produttività di un’impresa è determinata da numerosi fattori in gioco: l’organizzazione del lavoro, la motivazione individuale, la qualità delle risorse umane e via dicendo. C’è chi sostiene, tuttavia, che al cuore della questione ci sia la modalità stessa di impiego dei lavoratori. La tesi è che la produttività aumenti di pari passo con l’esternalizzazione di competenze tradizionalmente affidate ai dipendenti.

Tale processo può andare in due direzioni:

• rendere il lavoro dipendente maggiormente flessibile
• esternalizzare le competenze necessarie

Più flessibili, più produttivi

Dal punto di vista del singolo lavoratore, alcuni studi rivelano come la percezione diffusa equivalga alla formula: più flessibilità = più produttività. Secondo un sondaggio condotto dal governo statunitense la maggiorparte (78%) dei lavoratori chiamati a dare la propria opinione si sentirebbe meno stressato e più produttivo se avesse l’opportunità di lavorare attraverso meccanismi più flessibili. Secondo la stessa indagine, solamente il 23% delle aziende offre percorsi flessibili.

Incrementare la produttività

Un importante studio del Centre for Economic Policy Research rivela come ci sia una diretta correlazione in numerosi settori industriali fra l’adozione di sistemi esternalizzati e l’incremento della produttività generale. Il miglioramento risiede sostanzialmente in 3 fattori:

• minori costi di gestione
• migliore qualità della produzione
• vantaggi logistici

La specializzazione

Uno degli elementi solitamente sottovalutati è quello della qualità della produzione esternalizzata. Nell’attuale panorama produttivo italiano ed internazionale, come può una piccola o media azienda essere competitiva se pensa ancora di poter selezionare le proprie risorse umane autonomamente? Come si può pensare che sobbarcarsi i costi di selezione, gestione e formazione del personale possa rivelarsi un investimento fruttuoso? L’obiettivo per ogni azienda dovrebbe essere quello di attingere a reti di competenze già stabilite ed operanti nel proprio territorio e settore d’appartenenza.

La flessibilità e l’esternalizzazione, in buona sostanza, dovrebbero a vari livelli far parte di qualsiasi realtà produttiva, indipendentemente dalle proprie dimensioni.